Purtroppo il legislatore rimane sul vago, non entra nel dettaglio della ripartizione delle spese creando in sede assembleare i maggiori contrasti tra i condomini. A conferma di ciò viene in aiuto la Cassazione ( 19.6.2000 – n. 8292) …. ” le norme sulle spese condominiali non vengono classificate con precisione e non usano termini uniformi…..”.
Un esempio di quanto detto sono le spese del sito web condominiale, caso in cui la legge non specifica quale criterio adottare per ripartire le spese di attivazione e quelle di gestione della spazio web.
Ulteriore problematica di ripartizione si presenta nel caso di spese tra proprietario ed inquilino, nudo proprietario ed usufruttuario.
Nel caso delle tabelle d’uso, invece, spetta al condomino stesso dimostrare eventuali errori di calcolo.